Ecco il seguito del post precedente. Se non avessi letto la prima parte la trovi qui. L’autore spazia ancora nel campo della Legge dell’Attrazione e della capacità che abbiamo, se ci applichiamo, di creare la realtà che preferiamo controllando i nostri pensieri e orientandoli verso ciò che ci rende felici.
Il pomeriggio della vita – Parte 2
Nel frattempo stava accadendo qualcosa ancora più pieno di significato: stavo gradualmente imparando che, quando mi concentravo sull’aiutare gli altri, anche i miei bisogni trovavano soddisfazione e i miei desideri personali si realizzavano. Non solo, tutto ciò avveniva praticamente senza sforzo. Non era nemmeno necessario che mi occupassi di raggiungere i miei obiettivi, perché mi cadevano letteralmente nel piatto. Il denaro cominciava a scorrere in maggiore quantità e ben presto ricevetti molto di più di quello che spendevo. Cominciarono a manifestarsi nuovi amici e nuovi contatti che portavano entusiasmanti opportunità. Ciò che volevo mi veniva consegnato letteralmente sulla porta di casa.
Capii che l’universo sa già che voglio e di che cosa ho bisogno. Non è programmato per dire di no ai miei desideri. Vuole che io sia appagato. Ma ha bisogno che sia io a fare la prima mossa. Devo rimanere in uno stato in cui emetto felicità, e a quel punto l’universo può inviarmi la soddisfazione dei miei desideri. Il modo in cui io emetto felicità è aiutando gli altri a essere felici. Se non sei felice l’universo non può portarti ciò che vuoi. I tuoi obiettivi restano non compiuti e i tuoi desideri non soddisfatti. Se pensi che quelle cose ti porteranno maggiore felicità, significa che hai creato un ponte tra quelle nuove esperienze e un particolare stato dell’essere. Per attrarre quelle esperienze nella tua vita devi procedere verso il corrispondente stato dell’essere. In caso contrario, respingerai i tuoi desideri invece di attrarli.