Il pomeriggio della vita – parte 2

Ecco il seguito del post precedente. Se non avessi letto la prima parte la trovi qui. L’autore spazia ancora nel campo della Legge dell’Attrazione e della capacità che abbiamo, se ci applichiamo, di creare la realtà che preferiamo controllando i nostri pensieri e orientandoli verso ciò che ci rende felici.

Il pomeriggio della vita – Parte 2

Nel frattempo stava accadendo qualcosa ancora più pieno di significato: stavo gradualmente imparando che, quando mi concentravo sull’aiutare gli altri, anche i miei bisogni trovavano soddisfazione e i miei desideri personali si realizzavano. Non solo, tutto ciò avveniva praticamente senza sforzo. Non era nemmeno necessario che mi occupassi di raggiungere i miei obiettivi, perché mi cadevano letteralmente nel piatto. Il denaro cominciava a scorrere in maggiore quantità e ben presto ricevetti molto di più di quello che spendevo. Cominciarono a manifestarsi nuovi amici e nuovi contatti che portavano entusiasmanti opportunità. Ciò che volevo mi veniva consegnato letteralmente sulla porta di casa.

Capii che l’universo sa già che voglio e di che cosa ho bisogno. Non è programmato per dire di no ai miei desideri. Vuole che io sia appagato. Ma ha bisogno che sia io a fare la prima mossa. Devo rimanere in uno stato in cui emetto felicità, e a quel punto l’universo può inviarmi la soddisfazione dei miei desideri. Il modo in cui io emetto felicità è aiutando gli altri a essere felici. Se non sei felice l’universo non può portarti ciò che vuoi. I tuoi obiettivi restano non compiuti e i tuoi desideri non soddisfatti. Se pensi che quelle cose ti porteranno maggiore felicità, significa che hai creato un ponte tra quelle nuove esperienze e un particolare stato dell’essere. Per attrarre quelle esperienze nella tua vita devi procedere verso il corrispondente stato dell’essere. In caso contrario, respingerai i tuoi desideri invece di attrarli.

So che sono felice più che mai quando concentro la mia energia nell’aiutare le persone. Questa vibrazione mi dà un senso di beatitudine e attrae nella mia vita la realizzazione di tutti i miei desideri. Quando resto in quello spazio mi sento appagato e pieno di gioia e non devo combattere contro stress o depressione. Quando invece mi allontano da quella forma mentis e mi lascio risucchiare dai valori che la società cerca di impormi, come il successo e il risultato come obiettivi principali della vita, la sensazione di depressione gradualmente ritorna e presto capisco di essere andato fuori strada.

La buona notizia è che quando ti accorgi che ti stai deprimendo e non ti senti contento della tua vita, puoi riorientarti velocemente e cominciare a sentirti di nuovo bene. Lascia scorrere nella mente alcuni pensieri diversi su cosa potresti fare in seguito e fai attenzione a come ti fa sentire ogni pensiero. Poi agisci seguendo il pensiero che ti fa sentire meglio.

In realtà oggi non avevo deciso di scrivere un articolo. Tuttavia, mentre rileggevo le domande di alcuni lettori e pensavo al film di ieri sera, hanno cominciato a venirmi delle idee per un nuovo articolo. Le ho messe giù e, dopo che avevo scritto alcuni paragrafi, ho notato che l’articolo stava cominciando a scriversi. Ho osservato il pensiero di scrivere un articolo e mi è sembrato un pensiero molto felice. Poi ho pensato di metterlo da parte e occuparmene più tardi, ma quel pensiero non mi sembrava altrettanto positivo. Quindi, due ore dopo, eccomi qua che sto ancora scrivendo… e mi sento pieno di gioia e senza sforzo nel farlo. Però sto cominciando ad avere fame!

Non cercare soluzioni del passato. Resta nel presente. Sappi che la tua vita riflette sempre quello che sei. Se ti senti stressato e teso, è perché quella è la persona che sei diventato. Quella è la vibrazione che stai emettendo. Se non ti piace ciò che il mondo ti sta dando è perché ciò che tu dai al mondo non ti fa sentire bene.

La lezione è molto semplice: smetti di agire sulla base di pensieri che non ti fanno sentire bene. Continua a spostarti da un pensiero all’altro finché non trovi quello che ti fa sentire bene. Poi agisci sulla base di esso. Cerca di ottimizzare la sensazione di benessere che ti danno i pensieri in base a cui scegli di agire. Abbandona quelli che non ti fanno sentire bene. Volgiti verso i pensieri che ti fanno sentire al meglio. Lasciali andare e fidati dei pensieri buoni, e smetti di analizzarli spaccando il capello in quattro e annullando le sensazioni positive prima di avere una possibilità di agire sulla loro base. Segui la sensazione di felicità; non ti porterà fuori strada.

Questa mattina mi sentivo un po’ strano. Avvertivo una blanda sensazione di tensione e stress nel mio corpo, per cui mi sono chiesto: “come posso sentirmi nuovamente beato e felice?” La risposta è stata: “fai qualcosa per aiutare qualcuno in questo momento.” Ho pensato che il modo più veloce era twittare qualcosa che avrebbe potuto essere di aiuto a qualcuno. Mi sono messo comodo con quell’intenzione e ho dato tempo alle parole di arrivare. Ho quindi scritto questo semplice messaggio: oggi non hai bisogno di lottare. Postarlo mi ha fatto sentire bene. È servito anche a me come promemoria.

A quel punto mi sono chiesto: “cos’altro posso fare per aiutare qualcuno proprio ora?” Ho quindi pensato di rispondere ad alcune e-mail. Non ho tempo di rispondere a tutte le richieste di consigli che ricevo e faccio di tutto per scoraggiare la gente a scrivermi per chiedermi consigli.  Non trovo pratico rispondere a tutte le domande che mi arrivano ogni giorno, ma di tanto in tanto, quando penso di poter essere di aiuto e quando mi fa stare bene farlo, mi siedo per un’oretta per rispondere alle domande delle persone.

Avevo già risposto a una ventina di e-mail e mi sentivo piuttosto bene quando ho ricevuto il messaggio di una amica come risposta al tweet che avevo scritto prima. Diceva che aveva chiesto all’universo guida e aiuto per superare della confusione nella sua vita e il mio brevissimo messaggio di sette parole soltanto era la risposta di cui aveva bisogno. Leggerla l’aveva fatta sentire rilassata e l’aveva aiutata nel modo in cui aveva bisogno di essere aiutata. La sua e-mail mi ha fatto sentire bene.

Sincronicità interessanti tipo questa si verificano continuamente quando sono in un flusso di felicità e faccio ciò che posso per aiutare gli altri. Al contrario, quando sono troppo preso dall’ambizione personale e perdo di vista il senso, la soddisfazione e lo scopo, le sincronicità scompaiono. Quando le sincronicità riprendono a fluire so immediatamente di essere di nuovo sulla strada giusta. È magico il modo in cui ciò accade. Quando sono in uno stato dell’essere positivo, e mi accorgo che ho un bisogno non soddisfatto, l’universo dice: “Certo, nessun problema. Ecco qua.” Quando non sono allineato con il mio sé più elevato, invece, l’universo mi risponde: “mi spiace non posso aiutarti.”

Un paio di settimane fa, mi trovavo in una libreria e stavo sfogliando alcuni libri di tecnologia. Cominciava a venirmi qualche idea per un nuovo articolo e mi sono detto: “accidenti, questo lo devo scrivere”, ma non avevo né carta e né penna. Frugando nelle mie tasche sono venuti fuori alcuni vecchie matrici di biglietti del cinema, con sufficiente spazio libero per buttare giù alcune idee. A quel punto ho pensato: Okay, ho la carta. Ora mi serve una penna. Mi sono lasciato prendere da un’altra idea e, mentre ci stavo riflettendo sopra, ho fatto un paio di passi, istintivamente mi sono girato e ho visto due penne posate sullo scaffale proprio a fianco a me. Amo quel tipo di servizio. La cosa divertente è che quando cerco di ottenere manifestazioni del genere per i miei interessi personali funziona raramente. Invece accade tutte le volte che sto lavorando su qualcosa per gli altri, come scrivere un nuovo articolo che intendo pubblicare gratis.

Anche tu magari ti senti molto frustrato quando raggiungi il pomeriggio della tua vita e cerchi di applicare le stesse soluzioni che funzionavano quando ti trovavi nel mattino. Per me è stato molto difficile ammettere che quello di cui mi occupavo non mi rendeva più felice e appagato, anche se avevo tutti i motivi per credere che avrei dovuto esserlo. È stata una verità difficile da mandare giù. Non serve ostinarsi a fare le stesse cose che funzionavano in passato, quelle soluzioni smettono di avere efficacia e di solito peggiorano le cose.

Se rincorri la felicità, non la troverai mai. La felicità si trova solo nel presente. È qualcosa che puoi creare in questo momento, solo in questo momento. Provo felicità quando emetto felicità, per esempio quando agisco con l’intenzione di rendere felici gli altri. Quando mi sento un po’ giù mi fermo e dico: “voglio dimenticarmi di me per un momento e fare qualcosa di bello per gli altri”. Allora le sensazioni spiacevoli scompaiono, sostituite da una sensazione di un flusso di felicità. Nella pratica è molto semplice. La sfida è ricordarsi di farlo.

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